Talknoise: poetica e denuncia in una narrazione sonora

di Katia Colica
Sospesi eppure in viaggio-, ma viaggio per mano a qualcuno, probabilmente. Questa è la sensazione che lascia l'ascolto di Talknoise: una percezione carnale e aerea,[…].

Apri articolo on line

|Review| Talknoise, Materia Sonora Non Conforme (Manitù)

di Francescomaria Aiello
Ci sono poche, pochissime persone che ancora ti permettono di riflettere, di farti discutere da solo in una stanza ascoltando le loro parole, ridendo per le sagaci osservazioni ironiche sulla società o perché sembra che ti stiano descrivendo alla perfezione, in tutti i tuoi pregi e difetti.[…].

Apri articolo on line

Talknoise

di Vittore Baroni
Sulla strada aperta nei '90 dai Massimo Volume e dissodata il decennio successivo dagli OftalgaDiscoPax, non sono pochi i progetti nostrani nati all'insegna di uno spoken word "indie"[…].

Apri articolo

Talknoise: La stimolante provocazione di Ernesto Orrico e Massimo Garritano

di Luigi Caputo
Un flusso creativo di parole e musica, un viaggio in equilibrio precario tra presente e possibile Un corpus di parole sospeso tra urgenze poetiche, narrazioni interrotte e lacerti di canzone. È così che si presenta Talknoise, lavoro complesso, declinato in più facce, che vede Ernesto Orrico e Massimo Garritano cimentarsi in una prova originale e vibrante al tempo stesso[…].

Apri articolo on line

Talknoise, l’urgenza artistica che fonde i linguaggi e ridisegna le emozioni

di Manolo Muoio
Quando finalmente appare in silhouette dopo una lunga noise-intro della chitarra elettrica di Massimo Garritano, Ernesto Orrico ha la voce spezzata dall’emozione. Il palco e il pubblico del Teatro dell’Acquario giocano brutti scherzi a noi altri surfisti della scena anni ’90.[…].

Apri articolo on line

Il flusso creativo dei Talknoise arriva al Teatro dell’Acquario di Cosenza

di Renata Rossi
foto di Karen Cucci

Seguo da tempo i protagonisti della serata di domenica, Massimo Garritano e Ernesto Orrico, e conoscevo già prima dell’altra sera il loro progetto Talknoise, in cui il nome già spiega tanto, un intreccio musicale e sonoro, in cui il rumore creato vuole risvegliare anime e coscienze.[…].

Apri articolo on line

Rassegna di Talknoise di Ernesto Orrico e Massimo Garritano, Manitù Records, 2018

di Andrea Aguzzi

Talknoise. Nomen est omen. Non sono riuscito a trovare un nome più appropriato per questo progetto gestito e disegnato da Ernesto Orrico alla voce e Massimo Garritano alla chitarra elettrica. Un progetto musicale a metà strada tra teatro, lettura, rumore, poesia, denuncia sociale, satira, commedia, concerto, struttura e improvvisazione. […].

Apri articolo on line

“Talknoise”, un percorso musicale dalla grande forza espressiva e innovativa

di Paola Abenavoli

Un percorso musicale che non è incasellabile in un genere, che rifugge le etichette: e quando l’arte non si può inserire entro confini precisi, ma riesce a superarli, a far dialogare diverse forme espressive, riuscendo nell’intento di coinvolgere, colpire la mente e non lasciare indifferenti, allora si può parlare di arte originale, unica, come la vera arte dovrebbe essere. […].

Apri articolo on line

Flussi creativi si incrociano nell’urgenza poetica: intervista ai Talknoise

di Massimiliano (Max) Orrico

Qui Cosenza, città con mille risvolti artistici e fucina di talenti che pian piano si son fatti strada.

Tra i tanti, due di loro hanno deciso, come spesso accade a queste latitudini,  di fondere le loro arti e dopo un po’ di rodaggio hanno intrapreso la strada di creare un progetto dandosi un nome che li identificasse come un insieme.

[…].

Apri articolo on line

Talknoise

di Vittore Baroni
su Blow up

Sulla strada aperta nei '90 dai Massimo Volume e dissodata il decennio successivo dagli OftalgaDiscoPax, non sono pochi i progetti nostrani nati all'insegna di uno spoken word "indie". In ques'ottica, se l'intensità declamatoria dell'iniziale Un Canto può richiamare le intonazioni più virulente di Emidio Chimenti e il composto autobiografismo di Se può evocare l'ironia retrò di Max Collini, la poetica di Talknoise da Cosenza, Ernesto Orrico (voce) e Massimo Garritano (chitarra), possiede caratteri comunque del tutto personali. A partire dalla formula, un dialogo intimo e essenziale tra le variegate improvvisazioni e distorsioni di stampo avant-jazz-noise della chitarra e una recitazione schietta ed emotiva che si spinge a tratti sul limite del cantato, senza sottrarsi a passaggi teatrali quasi gridati in testi crudi come PPP, sulla fine di Pasolini.

 

|Review| Talknoise, Materia Sonora Non Conforme (Manitù)

di Francescomaria Aiello
su csimagazine.it - casa suonatori indipendenti

Ci sono poche, pochissime persone che ancora ti permettono di riflettere, di farti discutere da solo in una stanza ascoltando le loro parole, ridendo per le sagaci osservazioni ironiche sulla società o perché sembra che ti stiano descrivendo alla perfezione, in tutti i tuoi pregi e difetti.

Una di queste ormai rare entità è sicuramente Ernesto Orrico: autore, attore, regista teatrale e, soprattutto, finissimo e acutissimo interprete della contemporaneità. E ha anche un passato coinvolto nella musica.

E una persona così tanto degna di stima non avrebbe potuto che avere un suo pari al suo fianco: Massimo Garritano.

Senza indugiare e senza girarci intorno, parliamo di uno dei migliori musicisti esistenti. Non è semplicemente maestro dell’esecuzione, della creazione, non solo riuscirebbe a suonare in modo superbo anche un termosifone picchiato da un cucchiaio e non basta precisare che ha una conoscenza così ampia e vasta degli strumenti: lui vive di suono e sonorità, con loro in perfetta sintonia.

Siamo a Cosenza, la mia città, che ha sempre avuto e sempre avrà qualcosa da dire, è una sorta di resistenza. Ernesto e Massimo decidono di unirsi, qualche hanno fa, per dar vita allo spettacolo teatrale “La mia idea. Memoria di Joe Zangara”, portato con successo in giro fino a NYC. Tutto questo è stato l’utero in cui si è formato questa loro creatura appena nata: il progetto Talknoise.

Che cosa sia Talknoise, ci viene spiegato dai diretti interessati così:
Talknoise (Manitù Records)
Materia Sonora Non Conforme
Ernesto Orrico / voce, testi, segni
Massimo Garritano / composizioni, chitarre, pedaliere
Luci e audio: Antonio Giocondo

Non esattamente teatro.
Non esattamente un reading.
Non esattamente un concerto.
Non esattamente jazz, o rock o hip-hop.
Non esattamente elettronica.
Non esattamente arte.
Non esattamente giornalismo.
Non esattamente poesia.
Non esattamente prosa.
Non esattamente spettacolo.

Flussi di coscienza che si buttano fuori dalla gola.
Suoni che vorticano come quando togli il tappo ad una vasca piena d’acqua.
Ironia interrotta, pensieri in metrica, suoni disparati, loop ossessivi.

Disturbi acustici che si fondono e confondono con linee melodiche avantfolk.
Una performance aperta all’improvvisazione.
Una narrazione condizionata dai mutamenti climatici.
Un’opera sulla perdita delle coordinate sonore.
Un improbabile sentiero semantico nel caos del presente.

Un corpus di parole sospeso tra urgenze poetiche, narrazioni interrotte e lacerti di canzone. Un flusso sonoro alimentato da chitarre rumorose, melodie spezzate e frammenti di pura improvvisazione.

Una sorta di recitativo in jazz, jazz inteso come ricerca della verità,
dell’immediatezza, della frontalità.
Una specie di parlato in punk, punk inteso come ricerca della verità,
dell’immediatezza, della frontalità.
Nessuna di queste due cose.
Entrambe.
Altre ancora.

Il disco è uscito il 21 settembre ed è stato presentato ufficialmente il 28 ottobre al Teatro dell’Acquario di Cosenza. I brani sono 9:
– Un Canto
– Se
– PPP
– Quasi
– La Sconfitta Perfetta
– Attesa Stanca
– Dziga
– La Sfortuna di Avere un’Opinione Su Tutto
– Cosa Sono Diventato

 https://open.spotify.com/album/4KJlKmrdgkkGKTIntyhygg

Talknoise: il nome già presenta quello che si ascolterà. Il parlato e il suono, il parlato che costruisce il suono, il suono che regge il parlato. Ernesto, La Parola, è Signore della scena, anche solo ascoltandolo lo si può immaginare nel ventaglio delle sue espressioni, che, pure che non si conoscono, viene spontaneo rappresentare mentalmente, data la sua maestria nel saper evidenziare con la voce cosa, come e quando.

Massimo, Il Suono, fa sì che anche le note siano delle parole, una sorta di controcoro. Tutto in armonia.

Sono una coppia che non ha nulla di costruito, questo è l’elemento chiave del loro successo: si intende chiaramente che sono dominatori dell’improvvisazione, ecco perché, anche se registrato, tutto ha un’orma pesantemente e meravigliosamente naturale, quella del procedere per intrecci perfettamente concatenati che creano una solidissima struttura.

Il suono è un tempio e la parola è il suo sacerdote. È difficile trovare dei performer di questo livello che possano dare questo tipo di immagine.

Da purissima e affezionatissima fan, questo orientamento non può che rimandarmi ai Massimo Volume. Il che non può che far aumentare il mio entusiasmo per questo progetto. Ovviamente le influenze, teatrali e musicali, si capisce che siano le più classiche, per fortuna (come dichiarato in un’intervista dai due, per esempio, da Young a Bene).

E poi classici imprescindibili dell’arte letteraria e visiva, a cui Massimo ed Ernesto dedicano direttamente brani: Pier Paolo Pasolini, l’uomo della verità che non si può dire “che non riposerà mai in pace, che non leggeremo ma parleremo di te” (quanta esattezza!), e Dziga Vertov, sperimentalismo e avanguardia (“Dziga vive in Calabria nella luce a riprendere il mondo”).

Tutto il lavoro è un flusso di coscienza, un fiume in piena di idee e visioni, ipotesi evocative, frasi che mi hanno fatto esclamare “eh, infatti” (“Se fossi nulla, sarei una star”). È un disco amaro e necessario, un’analisi dell’attuale condizione, una condanna all’efferatezza e, non troppo sottinteso, un invito a fare un retromarcia.

Noi che abbiamo le armi, ma non abbiamo spesso quello che è realmente necessario: l’umanità.

Come recita La Sfortuna Di Avere Un’Opinione Su Tutto, noi che pensiamo di essere preparati per andare a pescare, con canne e barca pulita, per dimostrarci che possiamo dominare il tutto, perfino l’elemento acqua con i nostri oggetti, ma che ci manca l’unico modo di saper vivere quest’aspetto della natura (e per estensione tutti), la sola necessità per poter dire di esserne parte, saperlo conoscere e per poter (soprav)vivere in esso: le branchie.

Per quanto ci possiamo affannare in dimostrazioni, siamo sempre e solo degli esseri finiti, noi ce ne andremo mente il resto continuerà ad esserci. “Noi chi siamo per pensare, per pesare sullo scorrere?”: siamo tutto, siamo nulla.

di Francescamaria Aiello foto repertorio di Ianni Pelarchio e Tommaso Caruso

 

Il flusso creativo dei Talknoise arriva al Teatro dell’Acquario di Cosenza

di Renata Rossi
foto di Karen Cucci
su piuomenopop.it

Cosenza – 28/10 – Teatro dell’Acquario.

Seguo da tempo i protagonisti della serata di domenica, Massimo Garritano e Ernesto Orrico, e conoscevo già prima dell’altra sera il loro progetto Talknoise, in cui il nome già spiega tanto, un intreccio musicale e sonoro, in cui il rumore creato vuole risvegliare anime e coscienze. Lo spessore dei due artisti è fuori discussione, Massimo è un chitarrista eclettico, capace di spaziare tra generi diversi, dal jazz al blues, alla sperimentazione. Ernesto attore, ma anche autore e regista, è da sempre vicino al mondo della musica ed ha collaborato con diversi musicisti. Questo progetto ne unisce le due anime, diverse ma complementari, in uno spettacolo difficile e che osa tanto ma che riesce a convincere chi voglia farsi catturare da musica e parole forti e vibranti. Due anime come due diversi modi di stare sul palco; Massimo in maniera schiva e nascosta lascia che siano le sue note a trasmettere messaggi ed emozioni, Ernesto riempe il palco e lo divora, la forza delle sue parole sta sì nel loro significato, ma soprattutto nelle espressioni del suo volto, nel sali-scendi sonoro della sua voce che ora spaventa, ora fa riflettere, ora lascia senza speranze, ora le crea. Il suono della chitarra nello spettacolo non è mai semplice accompagnamento alle parole, ma talvolta ne anticipa le emozioni, altre volte le amplifica. Tra i pezzi del disco, perché questo oltre che spettacolo è anche un disco ci sono PPP e Dziga, dedicate rispettivamente a Pier Paolo Pasolini e a Dziga Vertov, personaggi che ci ricordano sempre come l’arte, la poesia, la musica possano avvicinarci alla ricerca di giustizia e verità. Orrico parla di un mondo, e di una realtà, quella calabrese, quasi addormentata, assente, che si culla nei suoi limiti e nelle sue certezze e prova a svegliarsi con la passione travolgente della chitarra di Max. “SE” in un folle alternarsi di periodi ipotetici ci si interroga su improbabili altri modi in cui esistere, altre maschere da indossare, altre sconfitte da fare proprie. Uno spettacolo che non vuole dare risposte ma solo interrogarsi, in cui la musica non utilizza un registro ma mille diversi, in cui le maschere che indossa Ernesto sono quelle che indossiamo nostro malgrado anche noi, in cui i suoi flussi di coscienza riescono a percuoterci fino alle viscere. Il resto, il potere di musica e parole targate “Talknoise” si può solo scoprirlo ascoltando il disco e, ancor più, assistendo a un loro live dove tutto esce fuori in maniera più intensa e reale.

 

Rassegna di Talknoise di Ernesto Orrico e Massimo Garritano, Manitù Records, 2018

di Andrea Aguzzi
su neuguitars.com

Talknoise. Nomen est omen. Non sono riuscito a trovare un nome più appropriato per questo progetto gestito e disegnato da Ernesto Orrico alla voce e Massimo Garritano alla chitarra elettrica. Un progetto musicale a metà strada tra teatro, lettura, rumore, poesia, denuncia sociale, satira, commedia, concerto, struttura e improvvisazione.

Una combinazione rapida ed efficace di suoni, rumori, stati d'animo, flussi di coscienza, in cui la voce e la chitarra non si sovrappongono ma si integrano, non combattono, ma lasciano e gestiscono gli spazi in modo perfetto e sincronico. La canzone è stata strappata, violata. La lettura cancellata e coperta dalla chitarra. La chitarra educata, guidata e innescata dalla voce. Il testo. Riferimenti letterali, filosofici. Talknoise è una specie di nuovo pop, molto raffinato, quasi subdolo nel suo caldo, nel suo apparente delirio, nella sua lucida follia, nel suo essere desiderio del 100%.Un ottimo disco. Puoi ascoltarlo tutto d'un fiato, sei colpito dall'energia dei due interpreti, dalla forza dei testi, dalla persuasione della voce, dal contrasto con il suono, dalla rabbia elettrica della chitarra. Questo sul disco. Guardarli sul palco deve essere davvero una forza affascinante.

 

“Talknoise”, un percorso musicale dalla grande forza espressiva e innovativa

di Paola Abenavoli
su culturalife.it

Un percorso musicale che non è incasellabile in un genere, che rifugge le etichette: e quando l’arte non si può inserire entro confini precisi, ma riesce a superarli, a far dialogare diverse forme espressive, riuscendo nell’intento di coinvolgere, colpire la mente e non lasciare indifferenti, allora si può parlare di arte originale, unica, come la vera arte dovrebbe essere. E le nove tracce che compongono Talknoise rappresentano proprio questo: storie musicali che esplicitamente – come evidenziano le note che accompagnano questo album – non vogliono essere inglobate in una definizione, riuscendo con abilità ad unire la ricerca musicale al teatro, un viaggio tra suoni, improvvisazioni, dissonanze, tra jazz, punk e tanto altro ancora, e l’espressione, il racconto che si esplica attraverso un insieme di spunti, parole, frasi, ricordi, sogni, pensieri, immagini. A costruire questo originalissimo viaggio sono due tra gli artisti calabresi più innovativi: Ernesto Orrico, attore, drammaturgo e regista, con all’attivo progetti importanti tra teatro e musica, nonchè esperienze come cantante in gruppi grunge, punk e metal; e Massimo Garritano, musicista e compositore tra i più interessanti. Insieme hanno già dato vita allo spettacolo di e con Orrico, “La mia idea – Memoria di Joe Zangara”, in cui l’aspetto musicale non è secondario, non è accompagnamento, ma elemento fondamentale nella narrazione. Musica e parole che si uniscono alla perfezione. Proprio come in Talknoise, on line sulle più importanti piattaforme web dallo scorso 21 settembre,prodotto da Manitù records e Zahir.

Brani che indagano, scuotono, riflettono stati d’animo, mostrano l’attualità e si interrogano sul passato (come in “Quasi”), in cui la musica sostiene le parole, in un incontro-scontro che non lascia indifferenti: il surreale si mescola al ricordo, la realtà alla memoria (come in “PPP”, ovvero un brano su Pier Paolo Pasolini, in cui la chitarra di Garritano sottolinea quel dolore rabbioso della perdita, evidenziato dai versi di Ernesto Orrico, o come in “Dziga”, chiaro riferimento a Dziga Vertov, autore di uno dei film sperimentali più belli e innovativi della storia del cinema, “L’uomo con la macchina da presa”, ma che è un parallelo tra passato e presente, tra mondi lontani e quelli più vicini a noi), dove la critica sociale emerge con forza, dove il paradosso serve a rompere schemi o dove l’ironia tagliente induce alla riflessione (ad esempio, ne “La sfortuna di avere un’opinione su tutto”, ma sopratutto in “Cosa sono diventato”, riflesso dell’umanità odierna).

Un percorso unico, originale e incisivo, in cui Orrico mostra la forza dell’autore e dell’attore nell’evidenziare questa narrazione musicale, e Garritano ancora una volta stupisce con la propria creatività artistica.

Un percorso che, dopo una anteprima la scorsa estate al Parco Ecolandia di Reggio Calabria, sarà presentato, in forma di performance breve, il prossimo 7 ottobre, a Belmonte Calabro, nell’ambito di Rifugi d’aria_Border.

 A questo link è possibile ascoltare e/o scaricare l’album:

https://open.spotify.com/album/4KJlKmrdgkkGKTIntyhygg