A SpazioTeatro tra emigranti e briganti

di Aurelia Arito

Sono storie di Calabria, storie di briganti, anime ribelli assetate di libertà e giustizia o semplicemente banditi, fuorilegge che delinquono per sfuggire alla fame o ai soprusi dei padroni.

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Briganti o eroi popolari? Va in scena “Jennu brigannu”

di Gabriella Lax

I briganti, fuorilegge o eroi popolari? Punti di vista, storie di banditi famosi nella Calabria di fine Ottocento e degli anni successivi, e vicende di uomini comuni, imbastarditi dalla miseria, costretti a delinquere.

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I 10 anni di “Jennu brigannu”: la forza di un testo e di una messa in scena

di Paola Abenavoli

Dalla storia all’oggi: un percorso che ogni opera d’arte dovrebbe compiere – o aiutare a compiere – per guardare il presente nel tentativo di comprenderlo.

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Jennu Brigannu: Calabria, tra emigrazione, brigantaggio e voglia di cambiare

di Luigi Caputo

[...] E, in quella che diventa, a ragione, una partita a scacchi con la storia, la rappresentazione è un continuo rimando alla realtà calabrese, da sempre accogliente verso invasori e conquistatori, dagli Svevi agli Arabi, ai Borboni.

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Teatro italiano tra ironia e commozione

di Marta Veltri

[...]lontano da qualsiasi eco retorico o sentimentale, risulta impegnato ma leggero, mescolando sapientemente grandi e piccole narrazioni, storie corali e personali, fonti storiche e leggende, senza dare giudizi di merito, ma con una (dis)incantata consapevolezza.

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A SpazioTeatro tra emigranti e briganti

di Aurelia Arito
su Zoomsud.it

Sono storie di Calabria, storie di briganti, anime ribelli assetate di libertà e giustizia o semplicemente banditi, fuorilegge che delinquono per sfuggire alla fame o ai soprusi dei padroni. Sono frammenti di tante storie – come molteplici sono quelle che riguardano il tema del brigantaggio in Calabria - quelli portate in scena a SpazioTeatro con lo spettacolo “Jennu Brigannu – storie di briganti calabresi” che ci conducono a riflettere sullo ciò che siamo stati, su ciò che siamo e saremo.
Sono chiacchiere da bar, talvolta sconnesse, ironiche o profonde, come fossero brevi flash che restituiscono l'immagine di una Calabria umiliata ed a tinte fosche, quelle dei due protagonisti dello spettacolo, scritto dall'autrice reggina Vincenza Costantino, straordinariamente interpretati da Ernesto Orrico (che ne è anche regista) e Manolo Muoio. Voci polifoniche di tanti uomini le cui storie personali si mescolano con la grande storia dell'Unità d'Italia. Due uomini che dialogano di brigantaggio in Calabria, accennando alle storie di protagonisti più o meno noti dell'epoca combinandoli all'attualità dei nostri tempi.
Sono storie di Calabria, storie di briganti, anime ribelli assetate di libertà e giustizia o semplicemente banditi, fuorilegge che delinquono per sfuggire alla fame o ai soprusi dei padroni. Sono frammenti di tante storie – come molteplici sono quelle che riguardano il tema del brigantaggio in Calabria - quelli portate in scena a SpazioTeatro con lo spettacolo “Jennu Brigannu – storie di briganti calabresi” che ci conducono a riflettere sullo ciò che siamo stati, su ciò che siamo e saremo.
Sono chiacchiere da bar, talvolta sconnesse, ironiche o profonde, come fossero brevi flash che restituiscono l'immagine di una Calabria umiliata ed a tinte fosche, quelle dei due protagonisti dello spettacolo, scritto dall'autrice reggina Vincenza Costantino, straordinariamente interpretati da Ernesto Orrico (che ne è anche regista) e Manolo Muoio. Voci polifoniche di tanti uomini le cui storie personali si mescolano con la grande storia dell'Unità d'Italia. Due uomini che dialogano di brigantaggio in Calabria, accennando alle storie di protagonisti più o meno noti dell'epoca combinandoli all'attualità dei nostri tempi.
Un viaggio che dal racconto di una Calabria «terra traditura», in cui «non ti puoi fidare di nessuno» e la rivoluzione la puoi solo sognare, arriva all'oggi, all'attualità di una nuova politica, di nuovi “traditori” - con tanto di nomi e cognomi dei politici calabresi coinvolti in recenti inchieste - e vecchie e nuove emigrazioni, desideri di fuga dalla fame in un territorio condannato all'isolamento e ancora oggi voglia di rivalsa e affermazione personale. «Dove sono andati tutti?», chiede uno dei protagonisti. Il riferimento è ai tanti calabresi senza Calabria, costretti a «scegliere il destino di andarsene emigranti o restare briganti». Ieri emarginati che hanno lasciato la Calabria per il Canada o l'Argentina per sfuggire alla povertà, oggi sempre più laureati e professionisti alla ricerca di una identità.
Nel testo della Costantino, frutto di un lavoro di ricerca tra fonti storiche, letterarie e racconti familiari, si tratteggia – sospendendo giudizi di valore e mostrando le voci a favore e contro il brigantaggio – la storia di tanti uomini senza nome che hanno scelto di stare fuori dalla legge e farsi briganti «per seguire un sogno, un ideale, per una vendetta, un motivo d'onore, o solo per sfuggire alla fame».
La rappresentazione di “Jennu Brigannu” a SpazioTeatro rappresenta un ritorno nella città dello Stretto, dopo dieci anni dal primo debutto nel 2006 al teatro Siracusa nell'ambito di una rassegna diretta da Gaetano Tramontanta di SpazioTeatro. Uno spettacolo longevo, che in dieci anni ha girato l'Italia - arrivando anche a New York nell'ambito della rassegna “In Scena! Italian Theater Festival NY” -, cambiando negli anni produzione (associazione culturale “Zahir”) ed il numero degli interpreti (in origine erano quattro), ma mantenendo la forza della riflessione sull'essere calabresi, sulle ragioni di ritardi e peccati originari che ci conduce a riflettere sul presente della Calabria. Racconti che mettono insieme storia e leggenda.